ELEZIONI CONSIGLIO REGIONALE DELLA FIDAL
09/11/2012 - autore: Atletica Cogne
JEAN DONDEYNAZ PRESIDENTE
L'esito dell'Assemblea elettiva di giovedì 8 novembre che ha definito il nuovo assetto del comitato Fidal della Valle d'Aosta per il prossimo quadriennio è noto, ma non ci dispiace riportare l'esito
Presidente Jean Dondeynaz (Calvesi voti 599);
Candidato presidente non eletto Mauro Serradura (Cogne 167).
Consiglieri eletti: Marco Mosso (Ras) 574, Eddy Ottoz (Calvesi) 476, Moreno Gradizzi (430), Domenico Quattrone (Fiamme Gialle 425), Marina Fey (Pont Donnas) 412, Paola Congiu (Pol. Saint-Christophe 387).
Consiglieri non eletti: Lyana Calvesi (Calvesi 382), Leo Berard (Cogne 167), Mauro Desandré (Zerbion) 151, Sonia Galeazzi (Cogne) 151.
Come direttivo ci siamo chiesti se era il caso commentare l'esito del voto e la sua assemblea, nelle sue sfaccettature. Al di là di quanto già prodotto con la relazione del nostro candidato presidente (
PROGRAMMA DI MINORANZA), con la quale abbiamo voluto spiegare le motivazioni che ci hanno portato a presentare una nostra lista, a cui hanno avuto il coraggio di aderire gli amici dell'Atletica Zerbion, in noi è nato l'assillo se sbagliavamo a non affrontare la cosa. Alla fine a toglierci le castagne dal fuoco ci ha pensato la penna del vice direttore de La Stampa, Massimo Gramellini che nel suo “Buongiorno” di oggi, venerdì 9 novembre, ci ha illuminato.
Buongiorno 09/11/2012
La Casta è uno stato d’animo
massimo gramellini
A furia di sentire parlare male soltanto di loro, qualche lettore potrebbe essersi illuso che i politici rappresentino un’eccezione, la gramigna che una volta strappata fa rivivere il prato senza bisogno di interventi ulteriori da parte del giardiniere. Tocca invece ricordare che la Casta non è un gruppo di persone, ma uno stato d’animo diffuso. Il novarese F. R. segnala questa piccola storia emblematica. Riguarda l’associazione degli allenatori di calcio, uno dei tanti benemeriti sindacati di categoria che arricchiscono la nostra democrazia. Il presidente nazionale ha 71 anni, è in carica dal 2004 e dopo avere proposto un limite di due mandati si è rassegnato a farne un terzo. Il presidente regionale di anni ne ha 70 ed è in carica da 23: ha accettato la poltrona per altri 4 e se n’è scollato solo quando finalmente gliene hanno offerta un’altra. Il presidente provinciale è lì da più mandati, ma convoca un’assemblea carbonara dove su cinquecento iscritti se ne presentano ventidue, che lo rieleggono per acclamazione e si assegnano undici cariche, così la metà dei convenuti può uscire dalla sala agitando in testa qualche pennacchio.
Sono sicuro che queste eminenti personalità hanno una pessima opinione della classe politica e ne auspicano l’immediata rottamazione. Mi ricordano quella signora che, il mattino della vittoria del referendum di Segni contro la partitocrazia, entrò nel bar in cui mi trovavo, agitando festosamente il giornale: «Si cambia! Viva il nuovo, viva le regole!». Dietro di lei un ragazzo chiese: «Di chi è la macchina in doppia fila che blocca il traffico?». La signora delle regole sbuffò ed estrasse le chiavi dell’auto dalla borsetta.
Auguri presidente Dondeynaz, buon lavoro
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